La riabilitazione strumentale nella fisioterapia: cos’è e come funziona
A volte il nostro corpo ha bisogno di una ulteriore dose di energia per rafforzare le proprie funzioni. Per farlo si può ricorrere a terapie fisiche, interventi che si basano sulla somministrazione di energia per ottenere uno specifico effetto a scopo terapeutico. Ma come funziona esattamente la riabilitazione fisica strumentale? Scoprilo con me!
Che cos’è la riabilitazione strumentale?
La riabilitazione o terapia strumentale è la branca della medicina riabilitativa che utilizza forme di energia fisica – termica, meccanica, elettromagnetica o luminosa – per ridurre la sintomatologia dolorosa e favorire il recupero di una condizione fisica ottimale.
Gli effetti che si possono ottenere sono, ad esempio:
- riduzione del dolore;
- riduzione del gonfiore intra o extra articolare;
- incremento dell’attivazione muscolare;
- favorire la guarigione dei tessuti lesi.
Solitamente, le terapie fisiche strumentali di riabilitazione sono utilizzate per la prevenzione, cura e riabilitazione dei disturbi muscolo-scheletrici.
Le tecniche di riabilitazione strumentale
In fisioterapia sono particolarmente d’aiuto le terapie strumentali, per attenuare e rendere meno forte il dolore, soprattutto nella fase acuta della patologia. Intervenendo infatti sull’apparato muscolo-scheletrico si alleviano gli stati infiammatori, senza così dover ricorrere all’azione di farmaci che spesso comportano effetti collaterali.
Dopo un’attenta diagnosi della situazione, il fisioterapista andrà a realizzare un programma definitivo determinando anche quale strumento utilizzare. Nel mio centro di fisioterapia per riabilitazione strumentale utilizzo solitamente la tecarterapia e le onde d’urto.
Tecarterapia
La terapia con T.E.C.A.R. è una modalità fisica che, impiegando un campo elettromagnetico, va a stimolare i tessuti in profondità. Così facendo si sollecitano i processi riparativi sfruttando l’aumento della temperatura interna dei tessuti. Solitamente consiglio la tecar terapia nei casi di rigidità croniche alle infiammazioni nella fase acuta, ma anche articolari, muscolari e tendinee.
Onde d’urto
Le onde d’urto sono una tipologia di onda a bassa energia appositamente studiate per essere impiegate sul tessuto muscolo-scheletrico. Con la loro applicazione si va a stimolare una nuova infiammazione con conseguente produzione di un tessuto nuovo. Grazie alle onde d’urto, dunque, si fa partire un nuovo processo di guarigione, che deve poi essere gestito dal fisioterapista adeguatamente. Consiglio le onde d’urto, nella loro forma di somministrazione radiale o focale, quando si verificano tendinopatie ad arti inferiori o superiori, artrosi del ginocchio o necrosi vascolare.
Per completezza d’informazione, le terapie fisiche strumentali sono utili se comunque associate anche ad un intervento manuale, che includerà esercizi o attività come stretching e rinforzo mirato, da eseguire eventualmente anche a casa.
Quando ricorrere a terapie fisiche strumentali?
Non esiste una risposta generale, piuttosto è importante avere sin da subito un quadro clinico che analizzi la condizione del paziente. Solo grazie a questo si riesce a fare una valutazione specifica del caso e la successiva assistenza per un piano di recupero ottimale.
In linea generale è bene mobilitarsi quando a livello corporeo è necessario attivare processi ricostruttivi e antinfiammatori dei tessuti (muscoli, ossa, cartilagini, tendini, legamenti, ecc), ridurre il dolore muscolare e articolare e favorire il potenziamento dei muscoli.
Dove fare riabilitazione fisica strumentale
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